Progetto di Cooperativa 2023/2026
1.1) ELEMENTI DI STORIA DELLA COOPERATIVA
Gli anni che precedettero la nascita della cooperativa Città Solidale furono anni in cui si svilupparono e si rivendicarono i diritti fondamentali degli esseri umani, anche nel campo della visione della disabilità, da parte soprattutto di associazioni di genitori che promuovevano la partecipazione attiva dei figli alla vita sociale, combattendo la reclusione, sia domestica, sia istituzionale (anni ’70).
Nacquero i primi servizi nel territorio in alternativa all’istituzionalizzazione e in particolare centri diurni e servizi riabilitativi e di formazione; la riforma sanitaria istituì i servizi socio sanitari.
Durante gli anni ’80 vi fu lo sviluppo dei servizi rivolti alle persone con disabilità, dei centri diurni, dell’integrazione scolastica, dell’assistenza domiciliare, nacquero le prime comunità alloggio per il “dopo di Noi”.
A Vicenza e provincia operavano da anni molte associazioni che si occupavano di disabilità (tra le altre Anffas, Aias, Nostra Famiglia), che operavano nella gestione di servizi ma soprattutto nella sensibilizzazione e nella pressione per lo sviluppo delle politiche sociali, tramite anche un coordinamento provinciale.
Nella realtà vicentina un indirizzo molto preciso nella programmazione (piani di zona) definì che i servizi residenziali per persone disabili fossero organizzati in piccole comunità; la gestione della maggior parte dei servizi (sia diurni sia residenziali) venne affidata a organizzazioni del privato sociale, dalle stesse promosse (associazioni dei disabili, cooperative, fondazioni ecc.).
Furono anni in cui si sviluppò anche l’obiezione di coscienza al servizio militare e il servizio civile alternativo.
Sul piano legislativo, su sollecitazione della società civile e delle esperienze in atto, furono promulgate numerose leggi, sia a livello nazionale, sia regionale, in particolare: la legge sulle cooperative sociali (Legge 8 novembre 1991, n. 381 “Disciplina delle cooperative sociali“); la Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali (Legge 8 novembre 2000, n. 328 ); la Legge per l’autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie e sociali (Legge regionale 16 agosto 2002, n.22 e successivo Dgr n. 84 del 16.01.2007).
L’anno 1988, anno di nascita della prima comunità (come associazione “Città Solidale”), fu preceduto da alcune circostanze:
– nel 1981, anno internazionale delle Persone Disabili, “per promuovere una più diffusa conoscenza sui temi della disabilità, per sostenere la piena inclusione delle persone con disabilità in ogni ambito della vita e per allontanare ogni forma di discriminazione”, la Fondazione della Cassa di Risparmio fece una donazione (circa 400 milioni di lire) al Comune di Vicenza per la costruzione di un struttura per il “dopo di Noi”, successivamente si realizzò concretamente la struttura, appartamento in via Cerato, in particolare grazie alla allora presidente dell’Aias Eugenia Barbierato e al geometra Eugenio Polato;
– nel 1987 alcune realtà operanti a Vicenza nel campo sociale (Aias, Suore della Divina Volontà, l’esperienza di comunità di via della Paglia e altre persone legate tra loro da precedenti e comuni esperienze di lavoro sociale, di volontariato e servizio civile) costituirono un gruppo di lavoro per la costruzione del primo progetto per la gestione della comunità (via Cerato);
– nell’agosto 1988, su indicazione del coordinamento Provinciale, vennero stipulati i contratti di comodato con il Comune di Vicenza (per il locale) e della convenzione con l’ULSS 6, con l’associazione “Città Solidale” a cui venne affidata la gestione della comunità.
La gestione operativa della comunità fu affidata ad una equipe composta da quattro operatori e da don Antonio Uderzo (volontario residente in struttura), sotto l’indirizzo del Consiglio di Amministrazione dell’associazione stessa.
Dal 1988 a fine 1994 il servizio si strutturò e consolidò sul piano organizzativo e sull’identità del servizio, definito inizialmente come un servizio residenziale non definitivo e con un posto letto riservato a pazienti psichiatrici. In quegli anni si strutturarono anche le appartenenze all’associazione con un avvicendamento di persone e partecipazioni e si consolidò soprattutto la presenza di Soci-operatori.
A fine 1994 l’Ulss richiese che Città Solidale si occupasse di 12 persone ancora accolte nell’ex manicomio: questo allargamento dell’attività rese necessaria la modifica anche dell’identità societaria (si cambiò da associazione a cooperativa), mentre sul piano sostanziale ci fu continuità nello scopo sociale, nelle persone (in particolare nella figura della Presidente, signora Bona Dalle Ore) e sul piano organizzativo si confermò la necessità della funzione di coordinamento svolta da don Antonio.
In sintesi:
1987: costituzione associazione “Città Solidale” dove convergono alcune realtà sensibili al tema della disabilità presenti nel territorio.
1988 agosto: apertura comunità-alloggio “Cerato” in un appartamento del comune di Vicenza, stretta integrazione con i servizi ULSS, 5 utenti + 1 pronta accoglienza.
1994 ottobre: da associazione a Cooperativa.
1995 gennaio: avviate 2 comunità, “Luisa” e “Renato”, all’interno dell’area dell’ex ospedale psichiatrico San Felice ospitando 12 persone provenienti dallo stesso.
1995 giugno: aperto un appartamento per accogliere tre utenti in Contrà Santa Lucia (chiuso nel 2001) liberando alcuni posti nella comunità “Cerato”.
1995 con l’avvio dei nuovi servizi residenziali “Luisa” e “Renato”, si rese necessaria un’attività di coordinamento che espletò il Responsabile della comunità “Cerato”, don Antonio Uderzo; quando nel 2002 don Antonio fu eletto Presidente, avvicendando in questo ruolo la signora Bona Benedetta Dalle Ore, il Coordinamento e il Consiglio di Amministrazione condivisero la necessità che il ruolo di Presidente dovesse essere separato dal ruolo di Coordinatore generale; fu quindi nominato nuovo Coordinatore generale Felice Cervellin.
1997 gennaio: nuovo appartamento in Viale Grappa a Vicenza per quattro utenti provenienti dalle comunità “Luisa” e “Renato” (chiuso nel 2001).
1998 aprile: avviata la comunità “Bolzano” a Bolzano Vicentino con 4 utenti gestita da una coppia con l’appoggio degli operatori della comunità “Cerato”; da gennaio 2002 6 utenti, la gestione affidata ad un gruppo di operatori con la presenza notturna di don Antonio, Responsabile della comunità.
2001 febbraio: inaugurazione comunità “Lisiera”, 6 utenti + 1 di pronta accoglienza, ospitando gli utenti dell’appartamento di Viale Grappa.
2004 gennaio: apertura della comunità “Sandrigo” con 9 posti letto dei quali 1 per accoglienza a tempo determinato, fusione delle due comunità allora esistenti “Luisa” e “Renato”.
2011: trasferimento della comunità “Lisiera” nella nuova sede di Via Ponte, 58 passando a 8 posti autorizzati di cui uno per le accoglienze temporanee.
2014: termine di un processo di riorganizzazione della comunità “Bolzano” con l’adeguamento della struttura, si è passati da 6 a 9 posti autorizzati e accreditati di cui uno per le accoglienze temporanee (spostato dalla comunità “Lisiera” che attualmente utilizza gli 8 posti solo per le accoglienze a tempo indeterminato); cambio organizzativo con l’avvicendamento del responsabile don Antonio che era residente in struttura e presenza per le notti; formazione di una nuova equipe con l’aumento del numero di operatori.
A livello istituzionale: con il rinnovo del Consiglio di Amministrazione, viene eletta Paola Pasin in avvicendamento a don Antonio Uderzo.
2017: formalizzazione del Progetto di Cooperativa 2017/2020 in un documento unitario; consolidamento del modello organizzativo e consolidamento della gestione dei compiti traversali in un ruolo funzionale specifico, attualmente svolto da Elena Vettore.
2019: la mancanza di equilibrio economico negli anni precedenti, prevalentemente per la presenza di posti vuoti, ha progressivamente ridotto le riserve; il permanere di questa situazione nel 2019 e i maggiori costi per il personale a seguito del rinnovo del contratto di lavoro delle cooperative sociali, ha obbligato il Consiglio di amministrazione a proporre un Piano per l’uscita dalla crisi approvato dall’Assemblea dei Soci.
2020: contestualmente all’approvazione del Bilancio 2019 avvenuta a fine luglio (a causa della pandemia Covid19) c’è stato il rinnovo del Consiglio di Amministrazione, attraverso un nuovo regolamento elettorale, in una prospettiva di continuità pur nel cambiamento con l’avvicendamento del Presidente (Paolo Paiusco succede a Paola Pasin, che rimane come consigliera), e l’inserimento di un consigliere esterno (Paolo Brunello, un familiare non socio).
Istituzione del Collegio Sindacale formato da tre revisori.
Avvio del Progetto Montorso in vista del trasferimento della comunità “Luisa e Renato” e della presa in carico delle 5 persone già presenti a Montorso in una nuova unita di offerta (gruppo appartamento); contestualmente è previsto l’avvio di un gruppo appartamento in città, per dare una risposta più coerente ai bisogni di maggiore autonomia di tre ospiti accolti nelle nostre comunità.
2021:
Gennaio: sottoscrizione della concessione in gestione alla Cooperativa dell’immobile denominato ‘Casa della Carità’ di proprietà del Comune di Montorso Vicentino.
Febbraio: presa in carico da parte della Cooperativa della gestione del servizio già presente presso la ‘Casa della Carità’, rinominato come ‘Gruppo appartamento per persone con disabilità’ (5 persone ospiti).
Maggio: dopo l’acquisto di un appartamento in via Picutti a Vicenza, avvio del ‘Gruppo appartamento per persone con disabilità’ in città (3 persone ospiti, provenienti da consolidate accoglienze nelle comunità alloggio della Cooperativa).
Dicembre: in coerenza con quanto stabilito dal Piano di crisi che ne fissava la durata dal 01.07.2019 al 31.12.2021, l’Assemblea dei Soci delibera in merito al superamento dello stato di crisi.
2022:
Marzo: trasferimento della comunità alloggio “Luisa e Renato” da Vicenza, presso il ‘Parco S. Felice’, a Montorso Vicentino, presso la ‘Casa della Carità’.
2023: contestualmente alla approvazione del Bilancio 2022, l’Assemblea dei Soci vota per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione: il CdA eletto è in rinnovata continuità col CdA uscente.
In prospettiva del termine della attività lavorativa del Coordinatore generale Felice Cervellin (previsto per dicembre 2023), conferimento dell’incarico – in vista dell’avvicendamento nel ruolo – a Frida Zanon.
1.2) PRINCIPI E ORIENTAMENTI DI FONDO (METODOLOGICI)
La cooperativa sociale Città Solidale in ottemperanza:
all’art. 3 del proprio Statuto;
alla Mission deliberata nell’Assemblea del dicembre 2003 (e successive conferme), che afferma i principi fondamentali della promozione della giustizia e della solidarietà, l’attenzione ai bisogni fondamentali della persona accolta, l’attenzione alla qualità del lavoro svolto mediante lo sviluppo della professionalità degli operatori, i valori di appartenenza dei Soci della Cooperativa;
ai principi generali stabiliti per legge (legge 328/2000, D. Lgs. 229/99, DPCM 27gennaio1994: “principi sull’erogazione dei servizi pubblici”);
si impegna a rispettare i seguenti principi:
- eguaglianza: diritto di accesso ai servizi della Cooperativa senza alcuna distinzione di razza, etnia, religione, lingua, opinioni politiche, condizioni psicofisiche e socioeconomiche;
- imparzialità e continuità: criteri di giustizia che garantiscano la regolarità e la continuità delle prestazioni, adottando tutte le misure necessarie per evitare interruzioni o funzionamento irregolare del servizio;
- diritto di scelta: ogni cittadino può scegliere il servizio di cui necessita, compatibilmente con le possibilità dei servizi esistenti, con la tipologia degli ospiti e con i vincoli del territorio di appartenenza;
- partecipazione: è favorita la partecipazione dei cittadini-clienti-utenti attraverso la trasparenza delle informazioni, la semplificazione delle procedure, la possibilità di fornire proposte per il miglioramento del servizio e di presentare reclami;
- efficienza ed efficacia: i servizi vengono forniti, adottando le misure idonee al raggiungimento degli obiettivi secondo parametri di efficienza ed efficacia, come descritto nella ‘Carta dei Servizi’.
Idee guida, valori e orientamenti metodologici che definiscono l’identità della cooperativa Città Solidale:
– Orientamento a costruire una struttura organizzativa che tiene distinta la funzione politica dalla funzione gestionale, sottolineando l’importanza di differenziare, di non sovrapporre più ruoli nella stessa persona, consapevoli dell’importanza di come le due funzioni siano fortemente integrate.
– Principio della sussidiarietà nella gestione organizzativa nel rispetto dei vari Ruoli e delle funzioni dei gruppi di lavoro (equipe, Coordinamento, Consiglio di Amministrazione) e dei ruoli-funzione individuali (OSS, Educatore, Responsabile, Coordinatore generale).
1.3) ASSETTO ISTITUZIONALE E STRUTTURA ORGANIZZATIVA
ASSETTO ISTITUZIONALE
La Cooperativa è composta da Soci lavoratori e Soci volontari.
A livello istituzionale è composta dei seguenti organi sociali
I) ASSEMBLEA DEI SOCI
Compito di indirizzo generale e delle politiche della Cooperativa.
II) IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Il Consiglio di Amministrazione è investito dei più ampi poteri per la gestione ordinaria e straordinaria della società esclusi gli atti che la legge o lo Statuto riservano alla decisione dei Soci.
Il Consiglio di Amministrazione persegue gli obiettivi e gli indirizzi indicati dalla Assemblea dei Soci, svolge funzioni di tutela e garanzia, verifica venga rispettata la coerenza con le linee di fondo della Cooperativa.
Il Consiglio di Amministrazione (in rif. nuovo art. 2086 del C.C. “Gestione dell’Impresa”: […] ha il dovere di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi dell’impresa e della perdita della continuità aziendale, nonché di attivarsi senza indugio per l’adozione e l’attuazione di uno degli strumenti previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale), svolge le funzioni di gestione, tutela, garanzia, e verifica che ciò che viene fatto sia coerente con le linee di fondo della Cooperativa; in modo sussidiario interviene su casi specifici quando gli altri ruoli non si trovano nelle condizioni di farlo.
Anima e rappresenta l’Assemblea dei Soci, anima e prepara le Assemblee, proponendo obiettivi di lungo periodo e strategie, richiamando in continuo l’orizzonte.
Anima i processi di definizione e cura delle Idee/Orientamenti di Fondo e di definizione e cura dell’”Assetto Istituzionale”.
III) PRESIDENTE
Il Presidente è il rappresentante legale della Cooperativa, come rappresentante mantiene i rapporti istituzionali, presiede il Consiglio di Amministrazione; in assenza del Presidente, l’incarico è ricoperto dal vice-Presidente.
A livello legislativo è nominato come “Datore di Lavoro” ed è responsabile legale della sicurezza aziendale ai sensi del D. Lgs. 81/2008.
IV) COLLEGIO SINDACALE
Il Collegio Sindacale deve operare nell’ambito delle funzioni previste dall’articolo 2403 bis del Codice Civile, vigila sull’osservanza della legge e dello Statuto, sul rispetto dei principi di corretta amministrazione ed in particolare sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile adottato dalla società e sul suo concreto funzionamento.
Esercita inoltre il controllo contabile.
STRUTTURA ORGANIZZATIVA
I) ORGANIGRAMMA E FUNZIONIGRAMMA
L’organigramma si rifà agli indirizzi generali della Cooperativa e al modello di riferimento “ad Albero” dove la parte politica istituzionale viene svolta dal Consiglio di Amministrazione mentre la parte operativa e tecnica viene svolta dal gruppo di Coordinamento.
II) GRUPPO DI REGIA
Funge da collegamento tra l’organo tecnico e l’organo politico/amministrativo.
Opera e sovraintende quotidianamente con attenzione a tutti gli aspetti della Cooperativa. Ha il compito di raccogliere, valutare e indirizzare le richieste, le problematiche e le informazioni agli organi competenti in base all’organigramma e funzionigramma con particolare attenzione all’efficacia ed efficienza dei processi.
Rappresenta l’organo operativo del Consiglio di Amministrazione e del Coordinamento.
Ha potere decisionale all’interno della cornice delle linee di indirizzo stabilite in Cooperativa, in coerenza con quelle di competenza del Consiglio di Amministrazione e con quanto stabilito dallo Statuto.
Il “gruppo Regia”, al momento dell’approvazione del presente documento, è formato dal Presidente e dal Coordinatore generale, con eventuale coinvolgimento ulteriore della Referente compiti trasversali. Programma ed attua la propria operatività quotidiana dividendo specifici compiti operativi: il Presidente si occupa della parte politica istituzionale e di garanzia, il Coordinatore generale della parte gestionale/organizzativa.
III) COORDINAMENTO
Per coordinamento si intende la regolazione e gestione di elementi diversi affinché operino tra loro in modo coordinato, con lo scopo di raggiungere precisi obiettivi comuni.
Il gruppo di Coordinamento è formato dai Responsabili di Servizio e dal Coordinatore generale, con la partecipazione del Presidente. Si occupa di tutte le tematiche che riguardano il funzionamento e l’organizzazione dei servizi, di carattere generale.
In particolare opera per garantire:
– la gestione del personale (inserimento di nuovi operatori, spostamenti, aspetti problematici);
– gli inserimenti degli ospiti, gli spostamenti da una comunità all’altra, la valutazione relativa alle dimissioni, il confronto e la valutazione sulle scelte che riguardano i progetti individuali definiti dalle comunità;
– un buon funzionamento ed una equa distribuzione delle risorse umane e strumentali tra le comunità;
– la gestione dei rapporti con l’esterno (Ulss, famiglie, centri diurni, altro) sugli aspetti generali e, se richiesto, per situazioni specifiche;
– il supporto alle attività degli altri gruppi di lavoro (qualità, orari, ecc);
– la raccolta e il confronto dei programmi delle attività per la definizione del bilancio preventivo e del budget;
– il supporto alle attività inerenti la sicurezza, la formazione, la segreteria;
– la resa operativa delle indicazioni del Consiglio di Amministrazione per quanto riguarda il Progetto di Cooperativa, gli obiettivi annuali, di miglioramento e di sviluppo.
Relaziona al CdA sulle decisioni prese.
Le decisioni che riguardano gli aspetti gestionali vengono prese tendenzialmente per unanimità, integrando le diverse posizioni. Se ciò non avviene, il Coordinatore generale – sentito il parere dei singoli componenti del Coordinamento – pronuncia una decisione per propria competenza e responsabilità. Le decisioni che riguardano linee di fondo o argomenti particolarmente importanti si inviano al Consiglio di Amministrazione.
IV) EQUIPE
Ciascun Servizio residenziale della Cooperativa, in ottemperanza agli standard minimi richiesti dalla L.R. n.22/02, è composto da un numero variabile di persone che cooperano tra loro: il Responsabile del Servizio, gli Educatori e gli Operatori socio- sanitari.
In applicazione alle scelte della Cooperativa, l’equipe opera sulla base dei principi di responsabilità e sussidiarietà (termine mutuato dall’ordinamento costituzionale italiano: sussidiarietà attiene ai rapporti tra i diversi livelli di potere e comporta che, da un lato, lo svolgimento di funzioni/decisioni debba essere svolto al livello più vicino al contesto, dall’altro, che tali funzioni vengano attratte dal livello superiore laddove non vi sia in grado di svolgerle autonomamente al livello inferiore; in questo modo si migliora anche “differenziazione” e “adeguatezza”).In tal senso ha l’autonomia nella gestione e organizzazione del servizio nel rispetto delle indicazioni, delle procedure e dei regolamenti definiti dalla Cooperativa. Nello specifico, stabilisce il programma delle attività (carichi e risorse), organizza autonomamente la distribuzione dei compiti, la definizione dell’orario, la concessione delle ferie ecc.; è centrale nella definizione dei Progetti individuali delle persone accolte e di tutte le decisioni che riguardano la gestione operativa della comunità.
V) DATORE DI LAVORO
Coincide con il Presidente e Legale Rappresentante in carica.
VI) COORDINATORE GENERALE
Il Coordinatore generale è nominato dal Consiglio di Amministrazione, sulla base di diversi aspetti di valutazione (tra essi: competenza, esperienza, disponibilità, anzianità di servizio) e ad esso risponde del proprio operato.
Per quanto riguarda la specificazione dei compiti, il Coordinatore generale nelle imprese sociali è opportuno possieda competenze di base di carattere organizzativo (inerenti la mission aziendale, il modello e le procedure aziendali, il regolamento interno, la conoscenza del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro); competenze trasversali inerenti la gestione del gruppo di lavoro (capacità analitica, capacità di problem solving, capacità di leadership); competenze di ruolo, che implicano conoscenze di pedagogia, psicologia e sociologia, capacità di redazione di progetti educativi e assistenziali, conoscenze di carattere economico riguardo la gestione del servizio, conoscenza e gestione dell’organizzazione, con particolare attenzione alle urgenze e all’imprevisto.
Si ritengono inoltre importanti: la coerenza tra lo stile in cui viene svolto il ruolo e la struttura istituzionale (Cooperativa), la presenza di motivazione, attitudine e passione a svolgere questo determinato ruolo in questo determinato contesto.
VII) REFERENTE COMPITI TRASVERSALI
La figura del Referente Compiti Trasversali coadiuva l’attività del Coordinatore generale, supportandolo nella gestione di specifiche aree tecnico-organizzative, definite e concordate con il Coordinatore generale stesso e condivise in Coordinamento. E’ indicata dal Coordinamento e nominata dal Consiglio di Amministrazione.
Alla stesura del presente documento, il Referente Compiti Trasversali opera in specifiche aree tecnico-organizzative, che necessitano di competenze e conoscenze specifiche, collegate all’attività del coordinamento generale.
VIII) RESPONSABILE DI COMUNITÀ E RESPONSABILE DEL GRUPPO APPARTAMENTO PER PERSONE CON DISABILITÀ (Gap)
I Responsabili di comunità e i Responsabili del Gap sono indicati dal Coordinamento e nominati dal Consiglio di Amministrazione, rispondono ad essi della gestione dei relativi Servizi. Il Consiglio di Amministrazione e il Coordinamento verificano e valutano il loro operato.
In ciascun Servizio della Cooperativa è presente un Responsabile, che sovra-intende e supervisiona le attività e la gestione complessiva dello stesso, è punto di riferimento sia per l’interno (operatori e ospiti) sia per l’esterno (famiglie, servizi, territorio), ed è espressione del servizio a cui appartiene.
E’ il preposto alla sicurezza.
Prepara e conduce le riunioni di équipe.
E’ parte del gruppo di lavoro, di cui coordina i vari compiti e attività, ed è responsabile della gestione del personale.
E’ componente del gruppo di Coordinamento:
– in quanto rappresentante del gruppo di lavoro in cui opera
– in quanto portatore nel servizio in cui opera della visione generale della Cooperativa.
Il Responsabile svolge una funzione tecnico-organizzativa; avendo la leadership del proprio gruppo di lavoro deve aver chiare le linee di fondo della Cooperativa e deve saperle ricordare nel quotidiano operare del gruppo stesso. In tal senso, in relazione ad aspetti pratici riguardanti il gruppo, o di decisioni di indirizzo organizzativo e/o educativo nei confronti degli ospiti, il Responsabile deve saper fare sintesi tra le varie istanze degli specifici contesti; gli è riconosciuto potere di servizio, soprattutto in assenza di unanimità all’interno del gruppo di lavoro.
Ha adeguata conoscenza della legislazione e degli aspetti storici inerenti la cooperazione, e di storia, Statuto e regolamenti della Cooperativa.
Ha adeguata conoscenza delle normative inerenti il servizio in cui opera, della rete dei servizi e del territorio, degli elementi generali per fare progettazione educativa, della metodologia per programmare e verificare le attività del servizio.
Per poter svolgere quanto sopraindicato, deve pertanto possedere competenze relative a:
– funzionamento di un gruppo e processi decisionali
– gestione e trasformazione dei conflitti
– ascolto e comunicazione
– organizzazione, documentazione e progettazione
– programmazione e gestione budget.
IX) VICE RESPONSABILE
Il Vice responsabile è la figura che sostituisce il Responsabile del Servizio durante la sua assenza (malattie e ferie), o in caso di avvicendamento per il periodo necessario alla nomina e all’ingresso in ruolo di un nuovo Responsabile.
E’ nominato dal Consiglio di Amministrazione su proposta del Coordinamento, che a sua volta raccoglie le proposte del Responsabile dell’equipe, in base a capacità, esperienza e competenze.
Per svolgere tale funzione è necessario prevedere lo scambio delle informazioni tra Responsabile e Vice; prima e dopo le assenze di molti giorni (ferie) si concordano tutte le attività che necessariamente dovranno essere svolte (esempio: incontri con esterno) definendo l’orario indiretto necessario e programmando di conseguenza adeguatamente il proprio orario diretto.
Sostituisce il Responsabile quale punto di riferimento per l’interno e l’esterno. Per le comunicazioni, dà continuità attraverso la gestione del cellulare del Responsabile e la gestione della posta elettronica del Servizio.
Gestisce la riunione d’équipe se programmata; non partecipa alla riunione settimanale di Coordinamento: anche per questo motivo è importante un regolare confronto con il Coordinatore generale.
X) EDUCATORE E OPERATORE SOCIO SANITARIO IN COMUNITÀ
Compiti in comune nella quotidianità
Ogni Operatore all’interno dell’equipe sia esso Educatore o Operatore socio sanitario, assume una responsabilità diretta rappresentando nel momento operativo il mandato dell’equipe e dell’Assemblea.
Città Solidale considera un valore che la presenza di diverse figure professionali (es.: Educatore professionale ed Operatore addetto all’assistenza) non comporti, ai fini dell’agire quotidiano, delle differenze nell’esplicitare il proprio ruolo.
Nello specifico, le attività dell’Operatore all’interno delle comunità sono rivolte agli utenti accolti e al loro ambiente di vita e si esplicano in particolare in:
a) assistenza diretta nelle attività quotidiane di igiene personale
b) svolgimento di mansioni domestico-alberghiere
c) cura della pulizia e dell’igiene ambientale
d) osservazione e collaborazione nella rilevazione dei bisogni e delle condizioni di rischio e di benessere dell’utente e in seguito a ciò attuazione di interventi assistenziali ed educativi
e) messa in atto di relazioni-comunicazioni di aiuto con l’utente e la famiglia, per l’integrazione sociale, il mantenimento e il recupero dell’identità personale
f) capacità di saper lavorare in un gruppo nel quale confluiscono più professionalità.
Tra i compiti afferenti l’ambito di lavoro dell’Operatore socio sanitario è compreso l’incarico di “operatore di riferimento” per ogni singola persona accolta nei nostri Servizi. La specificità di questo incarico contribuisce alla definizione del Progetto Personalizzato (PP) di ogni singolo ospite, prevedendo il confronto e la condivisione con l’Educatore e con il resto dell’équipe in merito a ipotesi e strategie, al fine della realizzazione nella quotidianità.
Oltre a tali abilità l’Operatore, per poter svolgere al meglio il suo ruolo all’interno della comunità in cui lavora, sviluppa la sua capacità di relazione umana con la persona che, in situazione di difficoltà, ha bisogno di essere accolta, sostenuta e compresa. Deve avere capacità di individuare i bisogni che la persona in difficoltà non riesce ad esprimere. Ciò è favorito da un atteggiamento, relazione d’aiuto, basato sulla disponibilità dell’altro e attraverso una comunicazione attiva ed empatica che permetta di comprendere i bisogni della persona, della famiglia (o del care-giver) e delle figure importanti della sua vita (come per esempio parenti e amici).
XI) EDUCATORE/EDUCATRICE – funzione specifica
L’Educatore-Educatrice coglie e rielabora in progetti dei possibili percorsi operativi da proporre all’équipe per favorire il benessere dell’utente, redige relazioni e documenti da presentare ad altri professionisti (assistenti sociali, psichiatri, educatori ed educatrici di altri distretti), riflette sulle esperienze dei percorsi per imparare dagli errori e per condividere strategie positive.
Per orientare un comune pensiero sullo specifico dell’educatore si propone la seguente riflessione: l’apporto specifico della figura dell’educatore-educatrice è quello di essere, come da definizione di Luigina Mortari (docente di Epistemologia della ricerca pedagogica all’Università di Verona), un buon pratico: «cioè un pratico realmente competente, è colui che alla routine preferisce l’agire pensato e per questo si qualifica come buon ricercatore, nel senso che si fa ricercatore sul campo di una teoria dell’agire educativo che sappia costituire un valido orizzonte di senso. Occorre, per essere un “buon pratico”, saper costruire sapere a partire dall’esperienza. Tale è quel sapere che si struttura attraverso un’indagine razionale su ciò che si vive concretamente, cioè attraverso un pensare che esamina il presente che si sta vivendo per decifrare di esso il senso.
Il sapere che viene dall’esperienza, però, non prende forma come semplice conseguenza del partecipare a un contesto esperienziale, ma presuppone l’intervento della ragione riflessiva, cioè l’essere pensosamente presenti rispetto all’esperienza».
XII) OPERATORE/ OPERATRICE SOCIO-SANITARIO – funzione specifica
L’Operatore socio sanitario mette a disposizione dell’equipe le conoscenze specifiche del proprio bagaglio formativo: in tal senso si fa riferimento alla Legge Regionale n. 20 del 16 agosto 2001 secondo la quale “l’Operatore socio sanitario è l’operatore che, a seguito dell’attestato di qualifica conseguito al termine di specifica formazione professionale, svolge attività indirizzata a: soddisfare i bisogni primari della persona, nell’ambito delle proprie aree di competenza, in un contesto sia sociale che sanitario; favorire il benessere e l’autonomia dell’utente. L’Operatore socio sanitario svolge la sua attività in collaborazione con gli altri operatori professionali preposti all’assistenza sanitaria e a quella sociale ed educativa, secondo il criterio del lavoro multi-professionale”.
Ambiti specifici all’interno della Cooperativa
XIII) QUALITÀ
Con la Legge Regionale n. 22 del 16 agosto 2002 sulla “Autorizzazione e Accreditamento delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e sociali” e la Delibera della Giunta Regionale n. 84 del 16 gennaio 2007, molti degli aspetti relativi a parametri che definiscono la qualità del lavoro, individuati inizialmente per un percorso di accreditamento volontario del Consorzio “Prisma”, divennero dei parametri per l’autorizzazione e l’accreditamento dei servizi.
La cooperativa Città Solidale decise di istituire la figura del Referente Qualità, ovvero una figura presente in ogni comunità e coordinata da un Referente Generale.
Alla stesura del presente documento, si osserva che la figura del Referente Qualità nelle singole comunità è venuta a strutturarsi in maniera tale da rendere più appropriata la definizione di ‘Operatore di riferimento per la Qualità’.
Un Operatore di riferimento per la Qualità è presente in ogni comunità; è individuato dal Responsabile di comunità, e con la figura del Responsabile collabora in questo ambito specifico.
Il coordinamento dell’ambito specifico a livello generale di Cooperativa è affidato alla figura del Referente Compiti Trasversali.
L‘intento principale è di favorire l’applicazione e la diffusione di buone prassi nell’equipe e nella quotidianità, definendo procedure comuni e individuando le più idonee in atto nelle comunità per il miglioramento del servizio. Una particolare attenzione viene posta alla formalizzazione e alla comunicazione di “quello che viene fatto”, provvedendo all’aggiornamento e alla gestione della documentazione professionale; lavorando in un’ottica globale di Cooperativa è possibile rilevare gli aspetti problematici e i punti di forza per proporre la programmazione di attività di miglioramento del servizio.
L’ambito della Qualità prevede anche la presa in carico dei processi di Autorizzazione, Accreditamento e di Monitoraggio dei Servizi.
Il gruppo Qualità (composto dagli Operatori di riferimento di ogni singola comunità e dalla Referente dei compiti trasversali) lavora su programma annuale, con obiettivi e successiva verifica.
XIV) FORMAZIONE:
L’ambito della Formazione si distingue fondamentalmente in due aree: la ‘formazione obbligatoria’ (sicurezza, anti-incendio, primo soccorso) stabilita dalla normativa vigente (in particolare il DLGS 81/08 Testo Unico sulla Sicurezza, e l’Accordo Stato-Regioni del 21.12.2011) e la ‘formazione di aggiornamento professionale’ organizzata a seguito della rielaborazione della raccolta dei bisogni formativi.
Alla stesura del presente documento, si conferma che l’area della ‘formazione obbligatoria ha come figura di riferimento la Referente Compiti Trasversali.
Per la ‘formazione di aggiornamento professionale’, alla stesura del presente documento la Cooperativa, ai sensi della citata LR 22/2002, conferma il proprio intento di garantire la formazione ai propri operatori, pianificando la rielaborazione dei bisogni formativi in base agli obiettivi previsti per la gestione del servizio. Si prevede che la raccolta dei bisogni formativi avvenga annualmente.
Si rimanda al Gruppo Educativo la definizione e realizzazione degli aspetti operativi inerenti tale area.
XV) AREA EDUCATIVA
Dal 2016 ad oggi la Cooperativa è impegnata in una riorganizzazione interna, con lo scopo di essere più efficace, efficiente, coerente con la Mission della Cooperativa e gli obiettivi dei servizi, definendo in modo preciso l’organigramma e le competenze, permettendo così di affrontare le tematiche in modo programmatico, per priorità e non sulla base dell’emergenza.
A partire dai cambiamenti interni ed esterni alla Cooperativa e all’insorgere di alcuni bisogni specifici, si è reso necessario un approfondimento sul ruolo dell’Educatore e sulla necessità di un coordinamento Educativo strutturato, quale parte integrante del Coordinamento generale di Cooperativa, come indicato tra gli obiettivi del Progetto di Cooperativa 2017-2020.
L’istituzione di un gruppo di coordinamento Educativo è derivata dalla necessità di perseguire i seguenti obiettivi di carattere generale: individuare linee guida comuni in ambito di interventi educativi, condividere metodologie e strumenti, implementare – tramite il confronto – le conoscenze dei singoli, essere luogo competente per affrontare le tematiche attinenti la presa in carico e la gestione dell’utenza, definire e realizzare gli aspetti operativi inerenti l’area della ‘formazione di aggiornamento professionale’.
Composizione e operatività del Gruppo Educativo:
un Educatore per ogni Servizio: l’Educatore che partecipa è espressione dell’equipe.
un conduttore del coordinamento educativo, il quale ha il compito di interfaccia con il Coordinamento e con il Consiglio di Amministrazione.
la scelta degli Educatori che formano il coordinamento Educativo è del Coordinamento generale.
In quanto gruppo Educativo non va a modificare i livelli di responsabilità attualmente svolti dalle Equipe, dal Coordinamento e dal Consiglio di Amministrazione.
Il coordinamento Educativo risponde al Coordinamento generale e al Consiglio di Amministrazione.
XVI) BUDGET
Il gruppo è composto dai ‘referenti di budget’ dei Servizi, individuati, nei Responsabili di Servizio e dal Coordinatore Generale; è condotto dal Referente Controllo di Gestione.
Si definisce il compito di “Referente di budget” e non di “Responsabile di budget” per dare appropriati senso e significato al compito che gli si attribuisce; è una funzione tecnica, di uso di strumenti e metodi per rendere più consapevole l’equipe nella gestione e programmazione delle spese, stabilendone le priorità, sempre all’interno di cornice, finalità e obiettivi generali definiti dalla Cooperativa.
Compito del gruppo è la gestione del monitoraggio sull’andamento di budget, evidenziare la coerenza delle spese con i risultati/necessità, da attuare con una determinata periodicità, coinvolgendo le equipe da un lato e costruire proposte per le decisioni del Consiglio di Amministrazione (questo gruppo e i suoi membri non hanno potere decisionale di spesa ma di confronto/proposta).
L’attività ha l’obiettivo di monitorare periodicamente la situazione economica della Cooperativa e di confronto al fine di dare omogeneità ai criteri di spesa.
GESTIONE AMMINISTRATIVA DELLA COOPERATIVA
L’ATTIVITÀ DI AMMINISTRAZIONE E’ ORGANIZZATA TRA CONSIGLIO di AMMINISTRAZIONE, COORDINAMENTO, SEGRETERIA.
L’attività di amministrazione vera e propria riguarda:
– la gestione strategica: programmazione quinquennale, programmazione annuale, definendo obiettivi e attività.
– costruzione del budget annuale e sua verifica.
– gestione dei flussi finanziari.
– gestione del modello organizzativo.
– controllo di gestione: gestione elaborazione dei dati, e manutenzione dello strumento.
– gestione delle banche dati; del personale, clienti (Ulss, Comuni, famiglie, privati), fornitori, consulenti.
Nella attività di amministrazione, la Cooperativa si avvale di supporti esterni, attraverso collaborazioni specifiche.
ATTIVITÀ DI SEGRETERIA:
La segreteria fa riferimento all’area di Coordinamento.
ORARIO DI FUNZIONAMENTO DELLA SEGRETERIA:
La segreteria opera abitualmente dal lunedì al venerdì, in base a una programmazione annuale che considera le festività e i periodi di ferie. Al momento dell’approvazione del presente documento sono impiegate due persone a tempo ridotto (una persona a 20 ore e una persona a 30 ore).
ORARIO DI APERTURA DELLA SEGRETERIA PER IL PUBBLICO:
Per permettere una migliore organizzazione del lavoro, si indica come orario di ricevimento per il pubblico dalle 10.00 alle 13.00.
A LIVELLO OPERATIVO LA SEGRETERIA INTERLOQUISCE GENERALMENTE CON DIVERSI SOGGETTI INTERNI ED ESTERNI.
E’ prevista una verifica e programmazione periodica delle attività.
2) PIANO STRATEGICO/PLURIENNALE DI COOPERATIVA
2.1. ANALISI ESTERNA ED INTERNA
2.1.1 Analisi esterna
Fotografia attuale
Servizi residenziali (dell’abitare) normati dalla LR 22/02:
– in ambito Socio Sanitario:
Comunità alloggio per persone con disabilità
Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA)
Centro Riferimento Gravi Disabilità (CRGD)
– in ambito sociale:
Gruppi appartamento protetto per persone con disabilità
Comunità familiari
Si aggiungono i progetti sul “Dopo di Noi” normati dalla Legge 112 del 2016 e recentemente le progettazioni del PNRR di durata triennale.
Al momento nel distretto Est diversamente dal distretto Ovest, l’Aulss8 ha la delega anche per i servizi in ambito sociale.
L’approccio alla disabilità fa riferimento alla Legge 104 integrata dall’applicazione della Svamdi su base ICF.
Prospettiva futura
In base alla legge delega e ai decreti attuativi si supera l’approccio della legge 104 e si va verso la piena applicazione della Convenzione ONU. In tale direzione si pone il percorso che la Regione ha avviato necessario alla rivisitazione della filiera dei servizi per le persone con disabilità.
Il nuovo Piano di Zona 2023-2025 tiene conto di questa prospettiva; prevede la costruzione di una programmazione “ponte” che accompagni il sistema sociale e sociosanitario a garantire i Livelli Essenziali di Assistenziali (LEA) e i Livelli Essenziali delle Prestazioni sociali (LEPS).
Si prevede anche un nuovo assetto organizzativo e ruolo per gli attori coinvolti attraverso la co-progettazione e condivisione della programmazione; l’istituzione e avvio degli Ambiti Territoriali Sociali concorrerà probabilmente a completare il percorso di unione delle due Aulss mai avvenuto completamente (per quanto riguarda i servizi residenziali).
Alcuni aspetti specifici
– Il rinnovo dell’accordo contrattuale sottoscritto nel 2018 e attualmente in proroga fino al 31/12/2023; ad oggi non sappiamo cosa sarà deciso: un’ulteriore proroga o un rinnovo? e con quali criteri per la definizione delle rette? Permane una differente applicazione per quanto riguarda la definizione delle rette tra distretto Est e Ovest, come pure una diversa gestione della parte sociale: ad Est solidarizzazione della quota capitaria gestita con delega all’Aulss8, ad Ovest ogni Comune risponde direttamente alla richiesta di contributo sociale da parte degli utenti. Si pone la questione di uniformare questi aspetti tra Est ed Ovest.
Forse, per questi aspetti si sta aspettando che la Regione definisca le rette standard e l’emanazione delle legge che definisca l’operatività degli ATS.
– Il tema delle fonti per la gestione delle comunità:
- i trasferimenti della Regione non sono sufficienti per coprire i bisogni, attualmente a fronte di posti vuoti nelle nostre comunità, ci sono persone a casa che hanno richiesto e aspettano un inserimento in comunità.
- C’è la questione della compartecipazione delle persone inserite nelle comunità e la necessità di un regolamento solido che non sia impugnabile.
- La frammentazione delle fonti: FRNA, finanziamenti nazionali (Legge 112 e PNRR), i contributi richiesti ai comuni; ognuna con progettazioni specifiche.
– Il tema della gestione di persone con disabilità grave dal punto di vista assistenziale e/o comportamentale.
– Come porsi rispetto alle “richiesta private”.
– Il rinnovo del CCNL e la difficoltà di trovare personale.
2.1.2 Analisi interna
Preso atto che il “Progetto di Cooperativa di Città Solidale” ha cadenza triennale, il Consiglio di Amministrazione ha istituito un gruppo di lavoro avente come scopo la verifica e la revisione del Progetto in essere ed avente come componenti, Socie e Soci che rappresentano tutte le comunità e tutte le aree definite nel nostro organigramma.
Uno dei temi che ha ulteriormente caratterizzato gli ultimi tre anni, e che conferma aver assunto indubbia rilevanza, è quello concernente la sostenibilità dei servizi, relativamente al mantenimento della qualità sia per il servizio offerto agli ospiti sia nei riguardi dei Soci lavoratori. Nonostante la contingenza di avere posti vuoti si è riusciti a governare e mantenere un equilibrio economico di bilancio favorito anche dall’aumento delle rette previsto dalla DGR 912 del 2022.
La situazione attuale vede la Cooperativa con una situazione patrimoniale finanziaria solida che permette di affrontare le incertezze presenti (il rinnovo dell’Accordo Contrattuale, la definizione delle rette standard, il rinnovo del CCNL) con discreta tranquillità.
Per quanto riguarda lo sbilanciamento economico legato prevalentemente a posti vuoti si prevede la loro utilizzazione nel 2024, almeno in parte, dato il notevole bisogno presente nel territorio.
Altro aspetto importante della nostra organizzazione e la gestione del personale:
– verifica e conferma del modello organizzativo con un ricambio generazionale che ha riguardato tutti i ruoli (Operatori socio- sanitari, Educatori, Responsabili di Servizio, Coordinatore generale);
– il consolidamento dell’area politico/istituzionale della Cooperativa con il rinnovo in continuità del Consiglio di Amministrazione, dall’altra parte c’è stato un ricambio di un terzo della compagine sociale; in entrambi i casi sarà strategico investire molto sulla formazione nell’area professionale e formazione a soci.
Con l’avvio del gruppo educativo, sono state potenziare le attività diurne che qualificano i progetti delle comunità stesse.
Sono presenti attività di consulenze professionali che riguardano le varie aree operative della Cooperativa e di supervisione delle equipe e del coordinamento.
Dopo il periodo covid si sta implementando le attività e le iniziative che riguardano il rapporto con i familiari al di la degli aspetti istituzionali, e altri soggetti del territorio.
2.2 DEFINIZIONE OBIETTIVI STRATEGICI DI COOPERATIVA
Gli obiettivi, ovvero gli scopi e i fini che la cooperativa Città Solidale intende perseguire, sono orientati in primo luogo al soddisfacimento dei bisogni delle persone accolte:
«L’attività si concretizza nella ricerca di soluzioni atte a far sì che le persone svantaggiate prive di famiglia o con famiglie in difficoltà possano vivere in un ambiente di tipo familiare che offra loro una situazione di vita quotidiana che le valorizza, le renda più autonome e, nel limite delle loro possibilità, capaci di esprimere iniziative e progetti propri. Opera inoltre per il recupero e l’integrazione sociale delle persone svantaggiate sulla base di un progetto educativo globale ed individualizzato concordato con i familiari e gli operatori dei servizi sociali territoriali o di altri servizi.»
Quotidianamente nei Servizi si opera per favorire:
– l’acquisizione/maturazione della capacità di scegliere (come dichiarato dalla convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità 13.12.2007);
– l’accrescimento dell’autostima, che consiste nella valutazione positiva o negativa di sé, che esprime la misura in cui una persona si considera capace, importante e di valore: ne conseguono perlomeno due corollari, ravvisabili nel maggior benessere psico-fisico e nell’aumentata capacità di scelta;
– il riconoscimento delle proprie caratteristiche individuali: il processo di costruzione dell’identità;
– la consapevolezza della componente ambientale quotidiana, in quanto, secondo l’approccio I.C.F., la disabilità si misura nella relazione fra condizioni di salute, fattori ambientali e fattori personali. L’interazione di questi tre aspetti modula il funzionamento delle strutture corporee delle attività e il livello di partecipazione.
A seguito di verifica degli obiettivi elencati per il triennio 2020/2023 si evidenziano i seguenti obiettivi raggiunti:
– è stata assunta la gestione della unità di offerta già operante presso la struttura di Montorso Vicentino;
– è stata data continuità alla operatività della comunità alloggio “Luisa e Renato” con il trasferimento della stessa da Vicenza a Montorso Vicentino;
– è stato avviato un Gruppo appartamento per persone con disabilità a Vicenza città.
Per il prossimo triennio 2023/2026 si individuano i seguenti obiettivi:
– il mantenimento e il miglioramento della qualità dei servizi erogati sulla base delle risorse disponibili, con particolare attenzione ai nuovi bisogni che dovessero nascere nel territorio, e con una visione di attenzione verso soluzioni innovative;
– il potenziamento della sostenibilità economica sulla base delle rette esistenti e, con la stessa ottica, nella prospettiva della definizione di “rette standard” a livello regionale: in tal senso si conferma come appaia fondamentale garantire il pieno utilizzo di tutti i posti autorizzati e accreditati;
– sviluppare la collaborazione con la realtà di volontariato presente a Montorso Vicentino e implementare la collaborazione con le realtà di volontariato presenti nei singoli contesti residenziali ove hanno sede le altre comunità;
– avviare percorsi di co-programmazione e co-progettazione con le Amministrazioni pubbliche, in coerenza con le possibilità contemplate dalla evoluzione del contesto legislativo in materia (vd. ‘Percorso Rifrazioni’ con consorzio Prisma);
– trasferire la sede organizzativa- gestionale della Cooperativa in una sede più idonea;
– rinnovare con il comune di Bolzano Vicentino il contratto di concessione dello stabile in cui ha sede la comunità “Lisiera”.
– Mantenere una particolare attenzione sulla:
- promozione di azioni che favoriscano l’interesse delle persone del territorio per una miglior conoscenza della persona con fragilità;
- promozione dell’inclusione sociale come modo di agire nell’interesse si tutti attraverso la formazione, la condivisione, la strutturazione di eventi che possano veicolare tale pensiero;
- condivisione del Progetto di Cooperativa con i famigliari, i volontari e le persone del territorio; in tal senso curare gli aspetti che possano migliorare le collaborazioni. collaborazione con altre realtà imprenditoriali (cooperative, enti etc.).
In un’ottica di apertura e promozione culturale si colloca anche l’adesione da parte della Cooperativa ai principi e ai progetti del Servizio Civile Universale (S.C.U.), che offrono a giovani tra i 18 e i 29 anni un’importante occasione di crescita personale e professionale: per realizzare tale attività la Cooperativa si appoggia al Consorzio “Veneto Insieme” di Padova.
Parimenti significativa è la conferma al progetto dei Corpi Europei di Solidarietà (E.S.C.) che in quanto ente ospitante la Cooperativa continua a portare avanti in collaborazione con cooperativa Insieme: si tratta di una opportunità offerta a giovani tra i 18 e i 30 anni di fare sul territorio della Comunità Europea un’esperienza di volontariato e maturazione personale.
Con spirito affine, la Cooperativa conferma la disponibilità ad accogliere persone che accedono ai percorsi di misure alternative (Messa alla prova, Lavori di pubblica utilità).
La Cooperativa ritiene importante dare disponibilità ad accogliere tirocinanti dei corsi di operatore socio sanitario e dei corsi di Laurea in Scienze della Formazione.
A seguito di verifica dei punti costituenti il piano di miglioramento per il triennio 2020/2023, si evidenziano i seguenti obbiettivi raggiunti:
– l’area di Coordinamento e Amministrazione ha avuto un consolidamento delle proprie funzioni con uno sviluppo nella definizione degli incarichi in capo al ruolo di Referente Compiti Trasversali e con un coinvolgimento operativo più diretto dell’incaricato al ruolo di Presidente;
– è stato avviato il “Gruppo Educativo”; si è concordato con la Parrocchia di Sandrigo l’utilizzo di ulteriori spazi ad uso della Cooperativa all’interno dello stesso Palazzo Ruffini, che ospita la comunità.
Per il triennio 2023/2026 si elencano i seguenti punti costituenti il piano di miglioramento:
– ulteriore ridefinizione e consolidamento dell’area di Coordinamento e Amministrazione, anche in conseguenza dell’avvicendamento nel ruolo di Coordinatore generale, con un maggiore coinvolgimento operativo del Consiglio di Amministrazione;
– consolidamento dell’attività del ‘Gruppo Educativo’;
– ulteriore definizione d’uso degli spazi a disposizione presso Palazzo Ruffini a Sandrigo e incremento dell’utilizzo degli stessi;
– coerentemente alle linee di fondo della Cooperativa, esplicitare in modo più chiaro i profili dei ruoli presenti in Cooperativa (OSS ed Educatore) e delle altre funzioni (Responsabile, Vice, Coordinatore generale) e compiti specifici, realizzando anche processi di verifica/valutazione degli stessi;
– si condivide che “l’avvicendamento” (ovvero lo spostamento ad altra comunità di chi lavora da più anni nello stesso servizio) sia un criterio importante da tenere in considerazione nello spostamento dei lavoratori.
2.3 PIANO DELLE ATTIVITÀ E DELLE RISORSE
2.3.1 Piano delle attività: il sistema di servizi della Cooperativa
Il Servizio “Residenziale” della cooperativa “Città Solidale” si svolge presso sette sedi operative, dislocate sul territorio della Aulss 8 Berica; cinque comunità alloggio per persone con disabilità e due gruppi appartamento per persone con disabilità.
Tutti i Servizi della Cooperativa offrono ospitalità in un contesto di tipo familiare e si caratterizzano per una particolare attenzione agli aspetti relazionali-educativi-assistenziali che si esplicano anche attraverso una particolare strutturazione interna degli spazi e di attività concrete da mettere a disposizione dell’ospite. Sono di norma inseriti in normali abitazioni all’interno di contesti residenziali.
Le sedi sono:
Comunità Alloggio CERATO via Cerato 5 – Vicenza
Comunità Alloggio LISIERA via Ponte 56/58 – Lisiera di Bolzano Vicentino
Comunità Alloggio BOLZANO VICENTINO via Capitello 1 – Bolzano Vicentino
Comunità Alloggio LUISA E RENATO via Kennedy, 34 – Montorso Vicentino (VI)
Comunità Alloggio SANDRIGO via S. Gaetano, 10 – Sandrigo
Gruppo appartamento “Casa della Carità” via Kennedy, 34 – Montorso Vicentino (VI)
Gruppo appartamento “Cerato” via Picutti, 27 – Vicenza
Il numero complessivo dei posti di accoglienza disponibili autorizzati ed accreditati nelle comunità alloggio è di 44 (salvo accordi e deroghe concessi dai Servizi) e di 11 nei gruppi appartamento.
Per una puntuale descrizione delle attività, del metodo di lavoro e della composizione delle equipe si rimanda ai progetti di servizio delle singole comunità.
2.3.2 Piano delle risorse
Al momento dell’approvazione del presente documento la Cooperativa è composta da 62 Soci e Socie di cui:60 lavoratori e lavoratrici, 4 volontari e volontarie e3 Soci speciali. Sono inoltre presenti 4 lavoratori non Soci.
SINTESI DELLE RISORSE DELLA COOPERATIVA
Le risorse umane e di altri enti
– Soci Lavoratori
– Soci Speciali
– Soci Volontari
– Lavoratori
– Volontari
– Volontari dei Corpi Europei di Solidarietà
– Volontari del Servizio Civile Universale
– Persone che svolgono Lavori di Pubblica Utilità
– Tirocinanti di Scuole e corsi professionali per Operatori socio sanitari.
– Tirocinanti di corsi universitari per Educatori.
– I famigliari delle persone accolte
– Associazioni di volontariato
– Associazione Alpini del territorio
– Gruppi Scout del territorio
Le risorse economiche
Corrispettivi/Rette:
– Pubbliche (Regione, Ulss e Comuni)
– Private (compartecipazione alla retta delle persone accolte)
Contributi:
– Pubblici (es: 5×1000)
– Privati (es: liberalità, contributi da banche, raccolta fondi es: agende/eventi)
Le risorse finanziarie
Risorse Proprie:
– Capitale sociale
– Riserve
– Flussi finanziari attivi generati dalla gestione caratteristica
Risorse di Terzi:
– Lavoratori – TFR (finanziamento)
– Soci – Prestito (finanziamento)
– Banche (finanziamento a tasso agevolato, conto corrente ipotecario)
Le risorse strutturali
– da Comune di Vicenza (comodato): comunità “Cerato”
– da Parrocchia di Sandrigo (locazione): comunità “Sandrigo”
– da Comune di Bolzano V. (comodato a fronte di investimento su un immobile non di proprietà): comunità “Lisiera”
– di proprietà: comunità “Bolzano” e Gap “Cerato”
– da Comune di Montorso Vicentino (concessione): comunità “Luisa e Renato” e Gap “Casa delle Carità”
– da parrocchia Araceli (locazione): segreteria
Le risorse strumentali
– dotazioni strumentali per lo svolgimento delle attività nelle comunità
– mezzi di trasporto
– dotazione strumentale della segreteria
– dotazioni informatiche
Le risorse di rete
– Cooperativa Servizi all’Autogestione (gestione paghe, bilancio, consulenze)
– Consorzio Prisma (aspetti politico-istituzionali, formazione, supporto/consulenza /rappresentanza)
– La Quercia (adesione al progetto Rebus per la redistribuzione di eccedenze alimentari)
– Confcooperative – Federsolidarietà (rappresentanza a livello locale e regionale)
– Coordinamenti tra enti per la rappresentanza ai tavoli di lavoro locali
– Altre cooperative ed enti del territorio (collaborazioni per la gestione dei Progetti diurni e per beni e aspetti strumentali)
– servizi territoriali e specialistici dell’ AULSS 8 Berica
– Il territorio in genere e le Comunità locali.
Le risorse immateriali
L’esperienza e la professionalità dei Soci, ovvero la qualità di chi svolge il proprio lavoro con competenza, scrupolosità e adeguata preparazione professionale, costruita e riconosciuta negli anni.
L’esperienza accumulata dalla Cooperativa e il modello organizzativo esistente (cinque Equipe, un Coordinamento generale, vari gruppi di lavoro etc.).
Il presente Progetto avrà una revisione triennale, anche alla luce dei contenuti riportati annualmente dal bilancio sociale (per gli obiettivi e strategie della Cooperativa); si rimanda invece alla programmazione annuale per gli opportuni implementi e le necessarie modifiche degli allegati.
Approvato nell’Assemblea Soci del 20.12.23